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Grillo contro tutti: il voto di protesta spaventa l’Europa

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La stampa europea continua a parlare dell’Italia, mostrando preoccupazione per la stabilità dei mercati che reagiscono con nervosismo data l’assenza di un vero vincitore. La paura dei leader internazionali è che l’instabilità, dovuta all’impasse politica in cui ci troviamo, si diffonda al resto dell’eurozona, ancora convalescente. Il voto di protesta, infatti, torna a far tremare l’euro, essendo un chiaro segno del malcontento legato al rigorismo di Mario Monti, nonché all’austerity imposta dalla Germania.

Gli analisti, in pratica, temono che l’ Italia provochi un crollo azionario in tutta l’eurozona, a partire dall’economia portoghese. A questo punto c’è chi dice che i partner europei dovrebbero cominciare a riflettere seriamente sulle misure imposte ai paesi del Mediterraneo, i più penalizzati economicamente da quando è cominciata la crisi. Gli italiani, votando in massa il Movimento Cinque Stelle, è come se avessero gridato “Basta” al riformismo e alla moneta unica. Grecia, Spagna e Portogallo molto presto potrebbero fare lo stesso.

Qualche voce importante, nel frattempo, inizia a uscire fuori dal coro. Simon Jenkins, stimato giornalista dell’autorevole quotidiano britannico Guardian, è entusiasta del cambiamento in atto. “Complimenti Italia!”-scrive in un articolo intitolato “Beppe Grillo scuote l’intero sistema europeo”- sottolineando come il risultato delle elezioni rappresenti un trionfo della democrazia che farà uscire il paese, e l’Europa, dal dogma dell’austerità. “Il vero vincitore è Beppe Grillo, un comico pungente che ha lanciato un messaggio forte e chiaro: l’austerità, l’euro e la corruzione sono la causa degli annosi problemi dell’Italia”.
Jenkins prevede due scenari per il futuro: “Se va bene il paese uscirà dall’euro e s’incamminerà verso la ripresa economica; altrimenti rimarrà per sempre nelle mani dei banchieri europei. In entrambi i casi ricorderà questo momento. E anche noi”.

C’è chi sostiene che il Movimento di Grillo sia soltanto un’illusione, in cui credono le persone rimaste con le tasche vuote e disgustate dagli scandali che hanno contraddistinto la classe politica degli ultimi vent’anni. Un’illusione pronta a sgonfiarsi essendo un programma pieno di “no” e, quindi, un antiprogramma. Tuttavia è ancora presto per dire se questa nuova forza sia effettivamente solo un sogno visionario, impossibile da realizzare per via di quella stessa vocazione antipolitica che ora ne sta decretando il successo: ormai sappiamo bene che, in Italia, tutto è possibile.

Ciò che è certo, invece, è che l’M5S ha preso 9 milioni di voti senza fare ricorso alle reti televisive e ai rimborsi elettorali. Altra certezza è la scomparsa dei vecchi centristi e dei radicali.
A conti fatti lo tsunami c’è stato. Eccome.

Written by Cronache Bastarde

27 febbraio 2013 at 15:33

Grecia: un Paese sotto shock

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Una crisi, esplosa a fine 2009, di cui non si vede la fine. E pensare che solamente cinque anni prima Atene aveva ospitato i giochi olimpici. Nessuno, all’epoca, avrebbe mai sospettato un simile disastro, che non ha precedenti in Europa dalla seconda guerra mondiale. La Grecia di oggi è più che mai devastata dalla disoccupazione e, mentre il governo locale svende aziende e beni pubblici, la popolazione è costretta a sopportare sacrifici sempre più estremi. Fino ad accalcarsi nelle piazze di Atene per la distribuzione di frutta e verdura offerte dai contadini. Il Daily Mail racconta di un uomo che, pochi giorni fa, è stato calpestato e ferito gravemente proprio per via della confusione causata dal cibo gratis distribuito dagli agricoltori.

I leader del vecchio continente impongono il rigore, ma non sono in grado di trovare una soluzione per aiutare l’economia greca a risollevarsi. E’ qui, allora, che il significato stesso dell’Unione Europea vacilla: all’unione monetaria non corrisponde l’unione politica e manca il sostegno fra gli Stati (che condividono, tra l’altro, una storia vecchia migliaia di anni). Se certi Paesi non vogliono sobbarcarsi i problemi degli altri, allora il termine “unione” perde di significato. E con esso il modello sociale che ne consegue.

La verità, anche se non fa più notizia, è che non c’è solidarietà fra i partner europei.
E che i greci sono stati lasciati soli, schiacciati dai debiti e dall’austerity.

(Il video qui sotto risale a tre giorni fa).

Written by Cronache Bastarde

10 febbraio 2013 at 11:25

Sacrifici, tasse, rigore…e la crescita?

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Per rispettare gli impegni presi i governi europei stanno adottando bilanci rigidissimi. Tuttavia, alcuni sacrifici richiesti alla popolazione, invece di rivelarsi utili, potrebbero aggravare la situazione. E’quanto sostiene El Pais in un articolo pubblicato pochi giorni fa.

“Anche la Francia ha appena introdotto un piano di austerità. Uno sforzo di 37 miliardi di euro per riposizionare il disavanzo pubblico al di sotto del limite del 3%, come stabilito dai paesi membri della zona euro. E mentre l’attività produttiva risulta fortemente ridotta, le manovre finanziarie di Francia, Italia, Spagna e Portogallo porteranno inevitabilmente a un 2013 ancora più difficile del 2012, soprattutto a causa della disoccupazione record”. Riassorbire la disoccupazione dovrebbe essere la priorità assoluta, scrive il quotidiano spagnolo.

“Le recenti proteste in Spagna, l’ascesa di un partito neonazista in Grecia, l’affermarsi di un sentimento anti-europeo nell’opinione pubblica: tutto ciò è controproducente. Gli economisti più illustri, tra cui Paul Krugman, premio Nobel ed editorialista del New York Times, sostengono che continuare ad aggiungere austerity all’austerity non farà ripartire l’Europa, anzi: la renderà ancora più povera. E forse la porterà dritta in un ciclo che ricorderà, questa volta sì, la grande depressione degli anni Trenta”.

Soffermiamoci per un momento sulle manifestazioni di piazza di questi ultimi giorni. In Spagna, Grecia e Portogallo la collera dei cittadini sta crescendo rapidamente (insieme all’estremismo politico) a causa della sensazione di ingiustizia percepita: i ricchi sono protetti e le banche sono intoccabili.

Per quanto ancora i governi continueranno a tirare la cinghia senza tener conto dei comportamenti della gente?
E c’è anche un’altra questione: se in Italia il tasso dei disoccupati ha raggiunto livelli record, perchè Monti si dice ottimista circa il futuro del Paese?

Interessante è un editoriale pubblicato pochi giorni fa su La Stampa: “dopo un periodo di tregua e relativo ottimismo i mercati sono tornati a punire i paesi più deboli della zona euro e le tensioni sociali si sono riaccese. Chi si illudeva che qualche svolta politica bastasse a risolvere una crisi strutturale si sbagliava di grosso”.
L’articolo descrive le illusioni legate ai mercati internazionali, le ingenue convinzioni per cui “governi e banche centrali possono ribaltare, in poche settimane o in pochi mesi, tendenze negative radicate da anni”.
La crisi che stiamo vivendo “è qualcosa di molto più serio, i suoi bacilli sono annidati pressoché dappertutto nell’economia e nella società, non soltanto nei listini di Borsa e la loro estirpazione, se riuscirà, richiederà anni”.
I mercati, in sostanza, sono espressione della società e ne riflettono timori e incertezze. Significa che oltre ai listini delle Borse, sarebbe opportuno considerare anche le liste della spesa, sempre più sofferte, delle massaie.

I governi si vantano delle rispettive manovre di bilancio messe a punto sulle spalle di chi paga le tasse: cosa aspettano per mobilitare queste risorse al servizio della crescita?

Written by Cronache Bastarde

4 ottobre 2012 at 13:44