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Emergency: l’importanza delle cure gratuite. Cosa puoi fare tu.

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Emergency Gardez“L’odore della vernice fresca è ancora forte, gli ultimi ritocchi sono fatti.
Gli infermieri sistemano gli scaffali, riordinano le medicine, preparano i carrelli delle medicazioni. Tutto è pronto a Gardez, capoluogo della provincia di Paktia, in Afghanistan, per l’apertura del nuovo Posto di primo soccorso di Emergency, il primo nella provincia.
Paktia è una delle zone meno sicure del Paese, dove non ci sono altre strutture sanitarie gratuite: i feriti devono andare a Kabul, a tre ore di macchina. Invece ora un’altra insegna con una “E” rossa indica una nuova possibilità di farsi curare. È un’insegna conosciuta e fortemente voluta dalla popolazione”.
Sono parole di di Michela, infermiera di Emergency in Afghanistan dove ieri, 26 marzo, è stato inaugurato il nuovo posto di primo soccorso. La località è quella di Gardez, una città di circa 70.000 persone situata a 2.300 metri d’altezza tra le montagne e i deserti dell’Hindu Kush. Gardez è il capoluogo della provincia di Paktia, una delle più remote e pericolose dell’Afghanistan, di grande importanza strategica e geografica. Il nuovo Posto di primo soccorso dimostra ancora una volta come, grazie alle attività di Emergency, anche nelle aree più remote moltissime persone riescano ad accedere a un diritto essenziale: essere curati, bene e gratis, quando ne hanno bisogno.

Emergency AfricaL’ultimo esempio di come il lavoro dell’associazione sia assolutamente fondamentale è rappresentato dalla crisi scoppiata in questi giorni nella Repubblica Centrafricana: al Centro pediatrico di Emergency la corsia è piena a causa di un colpo di stato.

Venerdì 22 marzo i ribelli della coalizione Seleka, che a dicembre avevano conquistato diverse città del nord, hanno ripreso l’avanzata verso la capitale Bangui, dove sono entrati domenica 24. Il Centro pediatrico di Emergency è l’unico ospedale rimasto aperto in città. Ombretta, coordinatrice del Centro, racconta il lavoro dello staff in questi giorni di crisi per il Paese.

“Continuiamo a sentire spari, sono soprattutto contro gli sciacalli che stanno saccheggiando le case di chi è scappato. Li abbiamo visti passare carichi di televisori, valigie, ventilatori… persino materassi. Noi continuiamo a lavorare: il nostro ospedale è rimasto l’unico funzionante in città e oggi hanno ricominciato ad arrivare i bambini. La corsia è piena…Il nostro staff locale sta facendo turni lunghissimi per non lasciare posizioni scoperte”.

L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di volontari e di sostenitori.
COSA PUOI FARE TU!

(Foto e testimonianze tratte da:
emergency.it/afghanistan
emergency.it/repubblica-centrafricana)

Written by Cronache Bastarde

27 marzo 2013 at 10:13